CHIUSURA PALESTRA PER LE FESTE NATALIZIE
21 Dicembre 2021
FINO ALLA FINE DELL’EVEREST – incontro con Davide Chiesa
11 Gennaio 2022

MONTE PENNA – Christmas Time

Il Monte Penna (1741m) è con il Monte Maggiorasca (1796m) la principale elevazione della valle dell’Aveto. Questa vetta, che emerge da una vasta foresta di faggio e abete bianco, è tra le montagne più conosciute e frequentate di tutto l’appennino ligure e dalla sua vetta si può godere un panorama molto ampio con vista fino al mare. Riassumere la storia alpinistica del Penna non è facile perchè sono sempre circolate poche informazioni scritte a riguardo; è comunque certo che su questa montagna sono stati prevalentemente gli alpinisti liguri tra cui anche nomi noti come Gianni Calcagno e Alessandro Gogna ad avviare la fase esplorativa salendo parecchi itinerari su roccia e nella stagione invernale alcuni canali di neve e misto. Se le prime non hanno mai ottenuto un grande riscontro a causa della cattiva qualità della roccia, alcune vie invernali come il CANALINO e la PARETE NORD sono state subito apprezzate proprio per la bellezza dell’ambiente invernale che dà a queste salite un sapore alpino.

La novità arriva sul finire degli anni 80 quando due alpinisti piacentini, Martino Cattoni e Fabio Villa, salgono lungo la parete nord ovest il CANALE ROBERTO, una bella linea su neve e ghiaccio con alcuni brevi tratti di misto che oggi può essere a pieno titolo considerata una classica. Questa salita riaccende l’interesse per il Penna e nella seconda metà degli anni 90 la ricerca di nuovi itinerari riprende vigore grazie all’attività di Davide Chiesa e con l’apertura di alcune vie lungo i canali della parete est (molta roccia e poco ghiaccio…) da parte del forte ed eclettico alpinista parmense Stefano Righetti. Sempre Stefano trova terreno fertile negli anni recenti per l’apertura di difficili itinerari di misto moderno sulla parete del vicino Pennino.

Visto che nell’ultima edizione di AEMILIA (Versante Sud 2019) non è stata inserita la parte “ghiaccio”, ho deciso di riversare poco alla volta il mio archivio personale di salite invernali nel sito, così che sia consultabile da tutti e possa essere comunque un riferimento per eventuali nuovi itinerari.

Comincio proprio da Monte Penna, visto che in questo inizio inverno è già stato preso d’assalto da diverse cordate. Questa breve scheda raccoglie tutti gli itinerari aperti ed è aggiornata al dicembre 2021. Buona parte delle vie si sviluppa sul versante NO; per completezza si riportano anche le vie aperte sul versante NE, meno ripetute e raramente in condizione.

Bibliografia essenziale:

E. Montagna PALESTRE DI ARRAMPICAMENTO GENOVESI, CAI sez. Ligure, Genova 1963

E. Pinotti AEMILIA – arrampicate su roccia e ghiaccio in provincia di Piacenza, Versante Sud 2001

A. Rampini e S. Mazzani ARRAMPICA PARMA – vie di montagna, falesie, itinerari invernali e cascate nell’Appennino Parmense, Idea Montagna 2019

Immagini tratte dalla guida di Euro Montagna
“PALESTRE DI ARRAMPICAMENTO GENOVESI”, CAI Sez. Ligure 1963

ACCESSO DALLA VAL NURE

Da Piacenza si risale tutta la val Nure raggiungendo Ferriere. Si prosegue per Selva e per i successivi passi dello Zovallo e del Tomarlo, scendendo in val d’Aveto. Poco sotto il passo prendere a sinistra con direzione FORESTA MONTE PENNA seguendo la stretta strada asfaltata che, inizialmente in salita fino al passo del Chiodo e poi in discesa attraverso la foresta, raggiunge un ampio piazzale nei pressi della casermetta forestale (1h 30′ da Piacenza).

ACCESSO DALLA VAL D’AVETO

Con molta neve la strada per il passo del Chiodo viene chiusa e battuta come pista da fondo: in questo caso l’accesso consigliato da Piacenza è lungo la S.S. 45 fino a Marsaglia, dove si prende a sinistra la S.S. della val d’Aveto seguendo le indicazioni per Rezzoaglio. Al km 28,5 svoltare a sinistra per S. Stefano d’Aveto. La strada sale fino al paese di Allegrezze dove si scende a destra raggiungendo l’abitato di Gramizza. Prendere a sinistra con direzione Amborzasco-Foresta del Monte Penna, seguendo la strada che attraversa la foresta fino al piazzale nei pressi della casermetta forestale (2h da Piacenza).

BERE, MANGIARE, DORMIRE

Ottimo punto di appoggio è il rinnovato Rifugio Casermette del Penna, completamente ristrutturato, dove è possibile mangiare e pernottare. Per maggiori informazioni visitate il sito www.rifugiocasermenttedelpenna.com

La parete NO del Monte Penna con i tracciati delle vie

1 CANALE NORD E CRESTA ENE

lunghezza: 200m

difficoltà: AD-

esposizione: N

quota d’attacco: 1500m

materiale: rinvii, cordini, qualche friend piccolo.

Il “CANALINO” è la superclassica del Monte Penna: interessante e didattica, è molto frequentata da principianti e corsi di alpinismo ed è la via su neve più ripetuta di questa parte di Appennino.

ATTACCO: Si segue un sentiero che parte dal piazzale nei pressi della casermetta (segnavia 871) e attraversa il bosco fin sotto la parete del Pennino dove si piega a destra raggiungendo l’ampio cono di deiezione (30′ dall’auto).

RELAZIONE: Si sale nel canale che si segue senza via obbligata (è possibile sostare in due nicchie contro la parete del Pennino, la prima con chiodo e maillon, la seconda con spit e maillon). Verso la fine il canale si restringe e diventa più ripido; si esce all’intaglio con il Pennino spostandosi poi qualche metro a destra alla sosta attrezzata su roccia (100m, sosta su fix e catena). Si segue a destra una cengia fino ad aggirare un risalto strapiombante (friend), quindi si sale il ripido canale alla sua destra uscendo a sinistra su una forcellina (70m, sosta su fix e catena). Si piega a sinistra in un canale che si risale superando un tratto con roccette (clessidra). Leggermente a sinistra lungo un piccolo colatoio chiuso da un diedrino (friend) che porta direttamente in vetta (30m, sosta su fittone metallico proprio sotto la statua).

DISCESA: Si scende lungo il versante ovest attraverso il fitto bosco (segnavia: una croce gialla). Giunti al passo dell’Incisa si segue la strada forestale che riporta al piazzale di partenza (1h all’auto).

2 PARETE NORD

lunghezza: 200m

difficoltà: AD+

esposizione: N

quota d’attacco: 1500m

materiale: anelli di cordino per le soste.

Itinerario interessante e di puro divertimento che merita di essere percorso quando la parete presenta condizioni di buon innevamento.

ATTACCO: In comune con il CANALE NORD.

RELAZIONE: La via si sviluppa sulla parete a destra del CANALE NORD, superandola per una serie di scivoli e canalini nevosi per raggiungere con una linea diretta la vetta. Le soste si attrezzano tutte su alberi.

DISCESA: Come per il CANALE NORD.

La parte alta del CANALINO NE

3 CANALINO DEL LARICE

P. Agosti, L. Calderone, C. Faimali, L. Montanini, R. Penge, P. Prazzoli 2005

lunghezza: 200m

difficoltà: AD-

esposizione: N

quota d’attacco: 1500m

materiale: anelli di cordino per le soste.

Itinerario didattico e con un discreto sviluppo che permette facilmente di raggiungere la cima del Penna.

ATTACCO: sul margine destro del CANALE NORD, in corrispondenza di un piccolo larice.

DISCESA: Come per il CANALE NORD.

4 NANO PUTTANO

G. Cocconcelli, R. Invernizzi, S. Righetti 1996

lunghezza: 200m

difficoltà: D

esposizione: N

quota d’attacco: 1500m

materiale: qualche chiodo da roccia, friend, cordini

Bella ed evidente linea con ghiaccio effimero e diversi passaggi di misto. Abbastanza ripetuta.

ATTACCO: Come per il CANALE NORD. Si attacca sulla parete nord per un evidente rampa canale verso destra a metà del cono di deiezione.

RELAZIONE: Il primo tiro segue un facile canalino di erba e ghiaccio fino a raggiungere un gruppo di alberi. Si prosegue verticalmente per un canale (55°) che diventa man mano più ripido (60°) e presenta un’uscita delicata verso sinistra per raggiungere una grande cengia. Si sale ora per parete incrostata di ghiaccio (III/IV) per poi uscire ancora su neve guadagnando un’evidente forcella. Si prosegue senza via obbligata e su difficoltà contenute fino in cima.

DISCESA: Come per il CANALE NORD.

La seconda lunghezza del CANALE ROBERTO

5 CANALE ROBERTO

M. Cattoni, F. Villa 1988

lunghezza: 270m

difficoltà: D-

esposizione: N

quota d’attacco: 1500m

materiale: friend 1-3, cordini. La via è attrezzata con chiodi e spit.

Bella salita di misto che è diventata una grande classica del Penna. Il traverso del secondo tiro, difficile da fare in libera ma ben superabile in A0, si può evitare, proseguendo dalla S1 verso destra per rientrare nel canale superiore all’altezza degli alberi dove si trova il secondo punto di sosta

ATTACCO: Come per il CANALE NORD. Dal cono di deiezione del canalino traversare verso destra sotto la parete per circa 150m, portandosi sotto la verticale di una piccola grotta che si raggiunge risalendo un breve canalino. Nella grotta è attrezzata la S0 con uno spit (35′ dall’auto).

RELAZIONE: Uscire dalla nicchia verso destra, traversare e seguire una cengia ascendente a destra (55°) fino ad un gruppo di alberi dove si sosta (20m, AS). Spostarsi a sinistra e traversare su roccia (V+ oppure A0) fino ad immettersi con un passaggio delicato in un canalino, inizialmente stretto e ripido (60°/65°) e poi via via più ampio (50°), sostando su alberi (25m, AS). Continuare facilmente nel canale ora ampio (45°), ma che dopo circa 30m presenta una strozzatura (chiodo) da superare (65°) per raggiungere la S3 (50m, SR). Sempre lungo il canale a risalti (45°/50°, chiodo di passaggio) che nella parte alta si allarga a imbuto per dividersi in due rami. La sosta (2 spit) è su roccia verso il camino di destra (50m, SR). Salire nel camino di destra (III) superando un alberello e una strettoia che solitamente presenta ghiaccio sulla faccia sinistra (65° e passo di IV-). Ristabilirsi sull’ampio nevaio superiore e sostare su albero (30m, AS). Proseguire per neve e roccette (45°/50) fino ad una selletta (50m, SN). Leggermente a sinistra e per pendio (45°/50°) con qualche roccetta si raggiunge l’ampia cresta nei pressi della cima.

DISCESA: Come per il CANALE NORD.

6 IL GATTO E IL TOPO

P. Agosti, L. Calderone, L. Gatti, E. Pinotti 2005

lunghezza: 230m

difficoltà: D-

esposizione: N

quota d’attacco: 1500m

materiale: serie di friend 1-3, cordini.

Bella salita di misto, valida alternativa al più conosciuto e ripetuto CANALE ROBERTO.

ATTACCO: poco a destra del CANALE ROBERTO.

RELAZIONE: Si sale lungo uno stretto canalino fin contro uno sperone di roccia; seguire a sinistra una rampa con neve fino a raggiungere una conca con due grossi faggi (25m, AS). Salire in verticale lungo un diedro guadagnando un pendio con alberi (25m, AS). Si continua lungo degli scivoli nevosi interrotti da brevi muretti di roccia raggiungendo una comoda cengia con alberi (50m, AS). Diritti per roccette e ciuffi gelati, poi continuare per pendio con alberi sostando sull’ultima pianta contro delle rocce (55m, AS). Proseguire lungo una serie di bei canalini fino ad un albero con tre cordini (50m, AS in comune con BENNY’S ROUTE). Diritti su roccette e neve, poi piegare a destra lungo un diedrino che porta su una crestina con gendarme (25m, SR). Proseguire lungo la cresta fin sotto al salto terminale (chiodo); prendere a destra un canalino che termina in corrispondenza di un cavo metallico (55m, SR). Facilmente per roccette in cima.

DISCESA: Come per il CANALE NORD.

Un giovane Pietro Agosti durante l’apertura de IL GATTO E IL TOPO

7 BENNY’S ROUTE

A. Barzaghi e E. Baderna 2004

lunghezza: 150m

difficoltà: D-

esposizione: N

quota d’attacco: 1500m

materiale: qualche chiodo da ghiaccio, serie di friend 1-3, cordini.

Salita poco conosciuta ma interessante. Molto caratteristica la grande grotta del secondo tiro.

ATTACCO: in comune con GAMBALUNGA

RELAZIONE: Risalire il canale verso destra per poi salire diritti superando due muretti passando a sinistra di un tronco sporgente e raggiungendo un pendio che permette di raggiungere dei grossi faggi (55m, AS). Salire a sinistra lungo una strettoia verticale e proseguire su pendenze moderate fino alla base di una grotta molto alta (50m, AS). Si prosegue costeggiando la grotta a sinistra e superando una costola rocciasa che permette di raggiungere alcuni alberelli (50m, AS in comune con IL GATTO E IL TOPO). Per questa via si procede fino in vetta.

DISCESA: Come per il CANALE NORD.

8 GAMBALUNGA

S. Busca, M. Cattoni

lunghezza: 200m

difficoltà: AD+

esposizione: N

quota d’attacco: 1500m

materiale: chiodi da roccia, friend

Salita interessante e divertente, soprattutto nella seconda parte che si snoda lungo una bella goulotte. Con scarso innevamento l’uscita dalla grotta può presentare qualche difficoltà in più. La parte bassa della via è in comune con un vecchio itinerario conosciuto come CANALE OBLIQUO DI DESTRA.

ATTACCO: Come per il CANALE NORD. Dal cono di deiezione del canalino traversare verso destra sotto la parete e, raggiunto l’attacco del CANALE ROBERTO, proseguire ancora a destra per circa 100m fino ad individuare lo stretto canale di attacco tra due speroni di roccia (40′ dall’auto).

RELAZIONE: Salire il canale (chiodo) senza particolari difficoltà (50°). Si supera una paretina verticale di roccia ed erba ghiacciata di memoria scozzese (IV+) sostando a sinistra, sopra un tetto, su albero. Rimontare una strozzatura (IV-) e per facile canale di neve (45°/50°) raggiungere un arbusto. Proseguire lungo il canale (45°), piegare a sinistra superando un muretto (III+) e ancora per neve (50°/65°) entrare nella grande grotta. Si sosta su roccia al suo interno. Rimontare con qualche difficoltà la grotta verso destra, superare due strozzature (IV/IV-) e sostare su neve nel canale che ora si stringe. Continuare nella goulotte (45°) affrontando, nell’ordine, muretto-strozzatura-camino (III+/IV-) raggiungendo un arbusto. Con due facili lunghezze nel canale nevoso si giunge in vetta.

DISCESA: Come per il CANALE NORD.

9 SACHER (variante di attacco a GAMBALUNGA)

C. Calcanti, D. Chiesa, L. Pagani, C. Rangoni 1999

lunghezza: 80m

difficoltà: D-

esposizione: N

quota d’attacco: 1550m

materiale: qualche chiodo da roccia, friend

Interessante variante che rettifica la parte iniziale di GAMBALUNGA.

ATTACCO: Come per GAMBALUNGA. Si prosegue ancora costeggiando la parete verso destra fino ad entrare in un’ampia conoide (45′ dall’auto).

RELAZIONE: Si attacca nella conoide (65°) e si prosegue nel canale (45°) fino ad una stretta goulotte di circa 10m (70°/85° con qualche passo di misto). Sostare su roccia nei pressi di un arbusto (50m, SR su due chiodi). Proseguire nel canale (50°) fino ad una strozzatura (chiodo) che si supera verso sinistra (IV) uscendo su terreno misto (75°) per sostare su albero (30m, AS). Con un traverso a sinistra di circa 20m su neve, ci si raccorda a GAMBALUNGA nei pressi della grotta.

DISCESA: Come per il CANALE NORD.

10 CANALE NORD OVEST

lunghezza: 150m di canale fino in cresta

difficoltà: PD-

esposizione: NO

quota d’attacco: 1550m

materiale: anelli di cordino

Ampio canale a destra di SACHER, che si rimonta facilmente al centro uscendo in cresta dove si incrocia la via normale di discesa. Soste su alberi.

DISCESA: Come per il CANALE NORD.

11 PRIMEDONNE

E. Baderna, D. Chiesa, S. Marazzi, C. e P. Repetti 1996

lunghezza: 150m di canale fino in cresta

difficoltà: PD

esposizione: NO

quota d’attacco: 1550m

materiale: anelli di cordino, friend

Salita caratteristica con un interessante tiro finale in goulotte. L’ampio canale di accesso viene utilizzato anche come via di discesa dalla vetta in caso di buon innevamento.

ATTACCO: La via attacca in comune con SACHER.

RELAZIONE: Salire facilmente lungo l’ampio canale (40°/45°). Poco prima che si stringa, prendere a sinistra un canalino più stretto (45°), non visibile dal basso, che verso la fine diventa una piacevole goulotte (55°). Si guadagna la cresta e per la via normale si raggiunge la vetta. Le soste si attrezzano agevolmente su alberi o su roccia.

DISCESA: Come per il CANALE NORD.

12 IL TROMBA

G. Cocconcelli, R. Invernizzi, S. Righetti 1996

lunghezza: 150m fino alla cresta

difficoltà: D+

esposizione: SE

quota d’attacco: 1500m

materiale: chiodi da roccia, friend, cordini

Interessante goulotte che alterna tratti su ghiaccio fine a passi di misto.

ATTACCO: Si segue il sentiero che parte dal piazzale nei pressi della Casermetta (segnavia: 871) e attraversa il bosco fin sotto la parete del Pennino. Proseguire sempre lungo il sentiero che sale ripido nel bosco raggiungendo la Forcella del Penna da dove è ben visibile la goulotte in questione. Si scende nel bosco verso SE costeggiando le rocce fino ad entrare nella prima evidente goulotte.

RELAZIONE: Risalire il primo tiro (65°/70°) con qualche passaggio di misto fino alla termine della neve contro le rocce. Continuare verso sinistra lungo un diedro appoggiato che con divertente arrampicata (diversi passi di misto) conduce alle rocce sotto la cima. Senza via obbligata si raggiunge la vetta.

DISCESA: Come per il CANALE NORD.

13 MARAN PULENTA

A. Bernard, S. Righetti 2000

lunghezza: 150m fino alla cresta

difficoltà: D+

esposizione: SE

quota d’attacco: 1500m

materiale: chiodi da roccia, friend, cordini

Salita che presenta diversi tratti in comune con la via precedente e una parte centrale delicata con ghiaccio sottile.

ATTACCO: La via attacca in comune a IL TROMBA.

RELAZIONE: Entrati nella goulotte, ci si sposta a destra e si prosegue facilmente per circa 30m.. Ci si sposta a sinistra per tornare nel canale principale affrontando delicati passi di misto fino alla sosta sotto al diedrino finale della via precedente. Invece di seguire il diedro a sinistra, si sale verticalmente lungo una non banale colata (65°/80°) raggiungendo una forcella con spuntone. Si passa sul versante opposto e seguendo la via più logica si raggiunge la cima.

DISCESA: Come per il CANALE NORD.

14 CANALINO DEI CINGHIALI

A. Rota, G. Battistini 1988

lunghezza: 150m fino alla cresta

difficoltà: D+

esposizione: SE

quota d’attacco: 1500m

materiale: qualche chiodo da roccia, friend, cordini

Salita interessante che si sviluppa sul meno frequentato versante SE del Penna; nonostante presenti una esposizione poco favorevole, in presenza di un buon innevamento è spesso in ottime condizioni.

ATTACCO: Come per IL TROMBA. Dalla Forcella del Penna abbassarsi ora lungo il versante SE costeggiando la parete verso destra; nel punto più basso individuare un evidente canale tra due marcati speroni rocciosi (1h circa dall’auto).

RELAZIONE: Si sale lungo l’evidente canale nevoso (45°) superando nell’ultimo tratto una breve strozzatura rocciosa (IV+/V) e sostando poco sopra (50m, SR da attrezzare). Si prosegue per circa 40m su neve lungo il canale (50°). Inizia adesso il tiro chiave di 30m circa, con pendenza di 60° su neve e ghiaccio (possibili tratti su roccia con poca neve), sostando all’altezza della cengia erbosa che taglia la parete. Si riparte superando una strozzatura su roccia di 5m, proseguendo poi nel successivo canale nevoso (45°) sino ad uscire sulla normale, con la quale si raggiunge la vetta.

DISCESA: Come per il CANALE NORD.

Neve ed erba ghiacciata: condizioni al top!

PENNINO

Possiamo considerare il Pennino un discreto laboratorio di misto moderno, grazie alla serie di itinerari aperti in buona parte dall’accademico Stefano Righetti, alpinista di classe e con grande esperienza su terreno di ghiaccio e misto. Le vie richiedono tutte esperienza e impegno.

15. CANALISSIMO

S. Righetti 2009 (dall’alto)

difficoltà: M7/M8

esposizione: 0N0

quota d’attacco: 1500m

materiale: la via è in parte attrezzata a spit. Per una ripetizione portare una serie di friend, chiodi da roccia, chiodi da ghiaccio, cordini.

Breve e impegnativa variante di uscita al classico CANALE NORD, che inizia poco prima della sella fra Penna e Pennino.

16. PSYCO

S. Righetti, D. Colombo 2009

difficoltà: M7

esposizione: 0N0

quota d’attacco: 1500m

materiale: la via è attrezzata a spit. Per una ripetizione portare una serie di friend, chiodi da roccia, chiodi da ghiaccio, cordini.

La via attacca a sinistra del CANALE NORD, dopo averne percorso un breve tratto. E’ considerata la via di misto più difficile della zona.

17. SUPERPSYCO

S. Righetti, D. Caltabiano 2010 (dall’alto). Prima libera per S. Righetti e D. Colombo il 6.03.2011

difficoltà: M7+

esposizione: 0N0

quota d’attacco: 1500m

materiale: la via è in parte attrezzata a spit. Per una ripetizione portare una serie di friend, chiodi da roccia, chiodi da ghiaccio, cordini.

La via segue le prime due lunghezze di PSYCO per poi percorrere in diagonale da sinistra verso destra la parete sovrastante. E’ l’itinerario più complesso del Monte Penna.

18. ANSIOLITICA

S. Righetti, P. Bianchi 2009

difficoltà: M5+

esposizione: 0N0

quota d’attacco: 1500m

materiale: la via è in parte attrezzata a spit. Per una ripetizione portare una serie di friend, chiodi da roccia, chiodi da ghiaccio, cordini.

Si sviluppa a sinistra di PSYCO per tre lunghezze, di cui l’ultima è la più difficile.

19. LA SORPRESA

L. Calderone, E. Casazza

difficoltà: D+

esposizione: 0N0

quota d’attacco: 1500m

materiale: la via è stata aperta in stile tradizionale. Per una ripetizione portare una serie di friend, chiodi da roccia, cordini.

20. LE PIGNE DI ANDREA

S. Righetti, G. Aimi 2007

difficoltà: M6

esposizione: N

quota d’attacco: 1500m

materiale: la via è in parte attrezzata a fix. Per una ripetizione portare una serie di friend, chiodi da roccia, chiodi da ghiaccio, cordini.

E’ la combinazione più difficile per salire la parete nord del Pennino e si sviluppa nel suo settore destro. La via è dedicata alla memoria dell’amico Andrea Bianchi.

Si attacca per un canale posto a sinistra dello sperone roccioso che scende nel punto più basso della parete (fix alla base con targhetta). Dal termine del canale spostarsi a destra e salire una breve ma difficile paretina (M5, fix) sostando su alberi. Salire la soprastante parete di misto (M6, 6 fix) fino ad una sosta attrezzata. Si prosegue lungo il filo dello sperone (fix alle soste) senza grosse difficoltà fino in cima (l’ultimo tiro è in comune con le vie DRAGO VERDE e GRACE)

21. GALABRUSA CHIMNEY

S. Righetti, D. Caltabiano, M. Zanardi 2010

difficoltà: M3

esposizione: N

quota d’attacco: 1500m

materiale: la via non è attrezzata. Per una ripetizione portare una serie di friend, chiodi da roccia, chiodi da ghiaccio, cordini.

Variante d’attacco a LE PIGNE DÌ ANDREA.

La variante inizia sulla destra, in un evidente camino ghiacciato. Ci si protegge passando un paio di fettucce su due alberelli (cordone lasciato su albero). La sosta è in comune con la S1 de LE PIGNE DÌ ANDREA.

22. DRAGO VERDE

S. Righetti, M. Meli 2006

difficoltà: M5

esposizione: N

quota d’attacco: 1500m

materiale: la via è in parte attrezzata a fix. Per una ripetizione portare una serie di friend, chiodi da roccia, chiodi da ghiaccio, cordini.

Attacca a sinistra della 6 sotto la verticale di un evidente diedro posto a circa 40m dalla base. Il diedro (M5, 4 fix) è il tratto più difficile della via, sopra il quale si sale senza via obbligata alla strozzatura che incide la parte finale della parete (uscita comune a tutte le vie della parete nord).

23. GRACE

S. Righetti, M. Meli 2006

difficoltà: M3

esposizione: N

quota d’attacco: 1500m

materiale: la via è in parte attrezzata a fix. Per una ripetizione portare una serie di friend, chiodi da roccia, chiodi da ghiaccio, cordini. Si attacca nel settore sinistro della parete, nel punto più alto del pendio bosco-nevoso, seguendo una piccola goulotte con fix, oltre la quale si traversa a destra ad una sosta su cengia (fix). Senza via obbligata si raggiunge la cima, seguendo la più evidente depressione che solca la parete finale (uscita in comune a tutte le vie della parete nord). Salita piacevole.

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