Fare il “restyling” di una falesia è una cosa impegnativa, perchè occorre motivazione, tempo e materiale.
L’idea di fare un intervento a Barberino è partita da Marco “Pisto” Bernazzani che mi ha subito coinvolto nel progetto per avere consigli e aiuto; la prima cosa che gli ho consigliato di fare è stata quella di telefonare a Antonio Nani, il Toro, il guardiano dello zoo di Barberino, per avere la sua benedizione. Antonio si è sempre occupato della manutenzione della falesia fino a qualche anno fa e il suo benestare era un lasciapassare fondamentale per poter lavorare con la coscienza a posto: zappare nel giardino degli altri non è mai una bella cosa…
La seconda cosa da fare era cercare di sensibilizzare e coinvolgere il più possibile i questo progetto le persone che scalano; è partita così una raccolta fondi attraverso i social e le due palestre di Piacenza (Cavallerizza e Macaco) che a dire il vero non ha dato i risultati che speravamo. La somma che è stata raccolta è 180,00€, sicuramente ci aspettavamo di più ma è risaputo che il climber è generoso a parole ma tirchio nei fatti…
Con la prima parte di questa quota ci siamo dedicati alla parte destra della parete (vie dalla 12 alla 18 della guida AEMILIA), sostituendo le soste esistenti con nuove soste inox 316 con moschettone di calata in acciaio. Per gli ancoraggi sono state utilizzate barre resinate inox lunghe 12cm. Giusto per non fare i conti in tasca a nessuno considerate che una sosta così assemblata (gruppo sosta+moschettone di calata+barre resinate+dadi) costa circa 16,00€.
La parte destra alla base della parete era ancora occupata dall’acqua…durante una serata di lavoro abbiamo schiavizzato una famiglia di bagnanti curiosi, figli minorenni compresi, che nel giro di un’ora e con un ritmo da fare invidia a una squadra di cottimisti bresciani hanno riempito di sassi la pozza facendo scomparire l’acqua e riportando praticabile e asciutto l’attacco delle vie.
Per ora è tutto, vi terremo informati della prosecuzione dei lavori attraverso il sito.